Padalino prima di Benevento: “Da ora in avanti come undici finali”
Undici finali, contro undici capoliste, dove il Matera può far male a chiunque come dimostrato contro Foggia e Casertana. Questo il pensiero di Padalino, che in conferenza stampa lancia i suoi ragazzi ad un tour de force finale in cui si deve dare tutto: “Da qui alla fine sono undici partite dove nell’idea dei miei giocatori ci deve essere il pensiero di incontrare la capolista in ogni partita. Che si chiami Cosenza, Ischia o Paganese, bisogna avere la convinzione di giocare sempre con le prime, chiedendo a se stessi la partita perfetta, quanto meno nell’approccio e in tutti quei dettagli che ci possono servire per credere in un qualcosa che oggi è distante nei punti, ma nella matematica non è nulla di compromesso. Bisogna finire il campionato senza rammarico, non dobbiamo pensare dopo “se avessimo provato così o in un altro modo”, dobbiamo dare tutto quello che abbiamo ora, in questo tempo storico”.
Una partita da giocare a viso aperto, dove entrambe le squadre giocheranno per vincere: “All’interno di una gara ci sono tre fasi non solo la fase di possesso o non possesso, c’è anche la fase di transizione dove la palla non è di nessuno. Dobbiamo essere bravi ad adattarci e a far adattare loro al nostro gioco, non è il nome dell’avversario che ci deve far cambiare il nostro modo di fare. Si possono avere accorgimenti, ma il cuore e l’essenza della squadra rimane intatta, dobbiamo essere sempre noi stessi. Albadoro-Infantino confermati insieme? E’ possibile, non solo domani ma anche nel futuro”.
Nel Matera fuori ancora Iannini per squalifica, ma il tecnico biancazzurro non è preoccupato dell’approccio che avranno i suoi su un campo difficile come quello di Benevento senza il capitano: “Manca perché oltre ad essere il capitano è utile nel campo, nell’interpretazione delle partite, ma pensare che possa essere il risolutore non è così. Lo è stato in alcune gare anche non facendo gol, ma non possiamo pensare di essere dipendenti di un calciatore, pur riconoscendogli tutti i meriti possibili per quello che conta per noi in campo e fuori. La squadra se ha voglia di giocarsi qualcosa deve andare oltre, sono cose che capitano a tutti, pensare di non interpretare nell’approccio la gara nel giusto modo per la mancanza di un singolo elemento è un qualcosa a cui non voglio pensare. Col Messina non siamo stati bravi come al solito, ma non ho avvertito l’assenza di Iannini, abbiamo costruito, non abbiamo segnato in facili situazioni e si poteva evitare di subire quei rari contropiedi, ma il percorso non può essere considerato terminato”.